domenica 23 settembre 2012

mondolè

mondolè da prato nevoso
il monviso dalla base del mondolè

il monte mondolè pur non essendo il più alto della valle monregalese, offre una vista incredibile su tutto il nord italia, e vi regalerà una bellissima escursione senza particolari problemi. sarà anche perchè è considerato un monte "facile" da salire e tutto sommato anche in tempi brevi, effettivamente un' ora e mezza o due per arrivare sulla vetta non sono certo da considerarsi un percorso lungo.purtroppo però noi partiamo da genova, e quindi dobbiamo considerare almeno un paio d'ore per

presentarci al rifugio balma (1833 m.s.l.m.) punto di partenza della nostra escursione.
torniamo per un attimo a genova, dobbiamo dirigerci verso savona, e quindi prendere per torino l'autostrada A6. a mondovì abbandoniamo la savona torino e proseguiamo sulle strade statali e provinciali che ci portano verso le località sciistiche di artesina e prato nevoso, meta quest' ultima di partenza della nostra gita.
giunti a prato nevoso, e percorsa la prima salita che ci porta al piazzale dove sono presenti diversi impianti di risalita, imbocchiamo la sterrata che sale sulla destra e che ci condurra in una decina di minuti al rifugio balma.
partenza
dopo un eventuale caffè è l'ora di incamminarci verso il monte mondolè, non avremo difficoltà ad individuarlo.... è li basta guardare di fronte a noi.
contrafforti del mondolè
monte fantino
ci incamminiamo lungo la sterrata per un centinaio di metri, quando la  lasciamo per iniziare a salire ripidi sotto l'impianto di risalita che termina poco più in alto.
è qui che il nostro sentiero F3 flette a sinistra, passa alla base del versante meridionale delle rocche giardina; continuiamo a salire seguendo il segnavia rosso e giallo che ci accompagnerà per tutto l'anello, effettivamente non lo abbiamo ancora sottolineato, ma saliamo dal versante meridionale per poi scendere dalla dorsale di nord-ovest; ben presto la salita riprende ripida e un po' scalinata, con un lunghissimo traverso che alterna tratti più ripidi ad altri meno pendenti; quando il sentiero giunge ad una panoramica colletta prativa , si piega decisamente verso nord, lungo il sentiero che costeggia una zona carsica ricca di piccole doline.stiamo salendo lungo la cresta sud, inizialmente ripida ma ampia e verso la vetta sempre ripida e con passaggi leggermente esposti dove bisogna prestare un po d'attenzione, e talvolta aiutarsi anche con le mani per superare alcuni passaggi.
panoramica con doline carsiche
la cima ci appare da un momento all'altro quasi come non ce lo saremmo aspettati.
dalla vetta se siamo fortunati potremo ammirare un panorama incredibile: dalla relativamente vicina genova alle più lontane alpi apuane, dal vicino monviso, al lontanuccio cervino, tutti i monti del monregalese: il mongioi, il fantino, il pizzo d'ormea e le bellissime alpi marittime con il massiccio dell'argentera inconfondibile da qualsiasi punto lo si guardi.
panoramica dalla vetta
insomma una vista a 360 gradi che regala grande soddisfazione, anche perchè siamo a 2382 m.s.l.m. e anche se abbiamo fatto 550 metri di dislivello li abbiamo fatti salendo abbastanza velocemente, e scopriremo che la discesa si rivelerà forse più faticosa, quantomeno per i legamenti....
il laghetto del mondolè
non possiamo quindi permetterci che i muscoli si raffreddino troppo, e dopo una pausa non eccessivamente lunga riprendiamo il cammino per tornare a valle.
scendendo
seguiamo ora la cresta ovest, segnavia F1 verso artesina sempre tacca giallo rossa che scende lungo il crinale di una piccola e profonda conca di origine carsica, sul fondo della quale si trova il minuscolo laghetto del mondolè, un nevaio naturale che è possibile trovare con neve anche in agosto.... non è stato il caso nostro; poco prima di raggiungere la base della conca si abbandona il sentiero per artesina e si piega verso est seguendo il segnavia F6 che ci porterà alla base del mondolè, da qui il sentiero è abbastanza intuitivo e in vero libero di modifiche più o meno fantasiose, tagliando qua e là comunque torneremo all'impianto di risalita e dopo l'ultima ripida discesa nuovamente sulla sterrata che ci condurrà nuovamente presso il rifugio dove a questo punto un panino con il raschera non potrà che darci una infinita gioia.
sotto la vetta
per quanto riguarda i tempi di percorrenza potete considerare tra le tre e le quattro ore di marcia tra andata e ritorno.... chiaramente si può fare anche in meno tempo, ma come sempre anche per godere del paesaggio teniamoci abbondanti.la scala della fatica invece si merita un III° grado: non è eccessivamente lunga come camminata, ma sicuramente ripida, a tratti esposta e comunque ad una certa altitudine.
non possiamo dire molto altro di questa escursione per diversi motivi, il primo è che qui si parla di montagna, quella vera. effettivamante questa escursione è programmabile da maggio a settembre, tenete conto, eventualmente vogliate cimentarvi in questa gita, del meteo; secondariamente ma non meno importante questo blog parla più che altro di monti liguri, e qui se pur vicinissimi non è il nostro territorio, lo conosciamo poco o niente, vi segnaliamo alcuni interessanti link nel caso vogliate approfondire l'argomento.
un ringraziamento particolare a titti e mauri, eccellenti ospiti e grandi amici che mi hanno accompagnato e guidato sui loro monti.
itinerari
il mondolè descritto seriamente
le foto di mauri

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